La Casa della Civiltà è una Comunità laica

Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.

Prendo atto che è necessario chiarire ulteriormente la questione fondamentale dell’identità della Casa della Civiltà. Ebbene, ribadisco che noi siamo una Comunità laica.

Essere laici non significa né essere contro né essere indifferenti nei confronti delle religioni o di una fede trascendente.
Significa, bensì, distinguere tra la dimensione secolare e quella spirituale, tra lo Stato e la Chiesa, così come attestato anche da Gesù «Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio» (Matteo 22,21; Marco 12,17; Luca 20,25).

Ho abbandonato l’islam proprio perché, non distinguendo tra fede e ragione, imponendo ai musulmani di ottemperare letteralmente e integralmente a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto, al punto da concepire che il peccato in ambito religioso corrisponde automaticamente in reato in ambito secolare, riduce la persona a “schiavo di Allah” e a “clone di Maometto”.

Viceversa, da musulmano ho nutrito ammirazione nei confronti del Papa Benedetto XVI proprio perché, da fine filosofo e sommo teologo dalla levatura di “Padre della Chiesa”, è stato il Papa che più di altri ha esaltato il rapporto armonioso e intrinsecamente indissolubile di fede e ragione, al punto da sostenere nella Lectio Magistralis dal titolo “Fede, ragione e università – Ricordi e riflessioni”, tenuta il 12 settembre 2006 presso l’Università di Ratisbona, che non vi può essere una vera fede che sia in contrasto con la ragione. E denunciò esplicitamente il fatto incontrovertibile che l’islam negando la dimensione e l’uso della ragione, non è una fede compatibile con la nostra umanità.

Il sodalizio armonioso tra la fede e la ragione è la quintessenza del cristianesimo, che si fonda sulla fede nel Dio che si è fatto uomo, nella fede in Gesù vero Dio e vero uomo, dove la dimensione trascendente della fede e la dimensione umana della ragione convivono in modo armonioso.
In questo contesto, noi cristiani siamo legittimati a usare la ragione per entrare nel merito dei contenuti della fede, li possiamo vagliare, criticare, contestualizzare nel tempo e nello spazio, attribuire loro un significato allegorico affinché siano compatibili con lo spirito dei tempi.
Tutto ciò è invece categoricamente vietato nell’islam perché, concependo il Corano come testo sacro increato al pari di Allah, qualora usando la ragione se ne criticassero i contenuti, ciò corrisponderebbe a mettere in discussione Allah stesso.

A maggior ragione risulta inconcepibile che siano dei cristiani a immaginare che ci si debba sottomettere incondizionatamente e acriticamente ai contenuti di testi che sono considerati sacri, ma consapevoli che sono stati scritti da uomini, escludendo l’uso della ragione, finendo per allinearsi alla concezione islamica dell’assolutezza della dimensione della fede.

La Casa della Civiltà traduce la laicità nell’adesione convinta ai valori che sostanziano la morale naturale e che ritroviamo nella spiritualità giudaico-cristiana: la sacralità della vita dal concepimento alla morte naturale; la pari dignità tra uomo e donna; la libertà di scelta personale.
Questi valori sono propri del cristianesimo nelle sue differenti Chiese, cattolica, protestante e ortodossa; così come sono propri dell’ebraismo.
Ma non fanno parte dell’islam che legittima l’odio, la violenza e la morte dei “miscredenti”, ovvero dei non musulmani; concepisce la donna come un essere antropologicamente inferiore all’uomo, così come legittima la schiavitù; condanna a morte l’apostata, cioè il musulmano che sceglie di abbandonare l’islam.

In seno alla Casa della Civiltà parliamo e ci confrontiamo con il linguaggio e la logica della sana laicità, incentrati sui valori che Benedetto XVI definì «non negoziabili», in quanto sostanziano la nostra comune umanità.
In parallelo, ciascuno, all’interno della propria Chiesa o Sinagoga, professa in assoluta libertà il proprio credo religioso, senza tuttavia immaginare che lo si debba propagandare come il credo “migliore degli altri”, quando stiamo insieme in seno alla Casa della Civiltà.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Giovedì 9 maggio 2024

La Casa della Civiltà è un’Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021.
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell’Italia elevata a “nostra amata Patria”.
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell’informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l’obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall’estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l’Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com

Chi fosse interessato a ricevere tramite e-mail “Il Notiziario” quotidiano con gli articoli pubblicati dalla Casa della Civiltà invii una mail a comunicazione@casadellacivilta.it, indicando nome e cognome, data di nascita, Comune di residenza, professione, cellulare, e-mail.

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