06 febbraio 2024 – Nuova gaffe, questa volta davvero imbarazzante, per Joe Biden che, in un discorso elettorale ha citato l’ex presidente Francois Mitterrand al posto di Emmanuel Macron, associandolo alla Germania invece che alla Francia.
L’uscita infelice del leader 81enne, in lizza alle primarie del Partito democratico come candidato alle prossime presidenziali, si è verificata domenica durante un comizio a Las Vegas, nel Nevada oggi al voto.
Un’occasione servita su un piatto d’argento per essere deriso dai sostenitori del suo rivale, l’ex presidente repubblicano Donald Trump. La notizia è rimbalzata prima sui media statunitensi e poi su quelli francesi, dopo che oltre al video in diretta anche nella trascrizione del discorso elettorale di Biden diffusa dalla Casa Bianca, il nome di Mitterrand sia stato cancellato e sostituito con quello di Macron.
Nel suo intervento a Las Vegas, il titolare della Casa Bianca era intento ad evocare alcuni ricordi della sua esperienza politica per convincere il pubblico ad appoggiarlo. Il presidente democratico ha cominciato a raccontare della sua partecipazione a pochi mesi dalla sua elezione a un vertice del G7, tenutosi nel Sud dell’Inghilterra, nel giugno 2021; un episodio già evocato in altre occasioni.
«Mi sono seduto e ho detto che l’America è di ritorno. E Mitterrand della Germania, eh voglio dire della Francia, mi ha guardato e mi ha detto: “Per quanto tempo sei di ritorno?”», ha esordito Biden.
«L’ho guardato e il cancelliere tedesco mi ha detto: cosa direbbe, Presidente, se domani leggesse il Times di Londra e vedesse che 100 persone hanno fatto irruzione nella Camera dei Comuni?», ha continuato il candidato repubblicano, riportando una discussione sull’assalto al Campidoglio da parte dei sostenitori di Trump nel 2021.
È evidente l’errore davvero grossolano fatto da Biden, eletto nel novembre 2020, in quanto al G7 in questione a rappresentare la Francia era il presidente Emmanuel Macron e per la Germania la cancelliere Angela Merkel.
Francois Mitterrand – presidente dal 1981 al 1995 – non era ovviamente più al potere e non era più nemmeno in vita, deceduto nel lontano 1996. I detrattori di Biden usano gli errori e le gaffe ricorrenti del presidente Usa per criticare la sua età e dimostrare che l’anziano democratico non è in grado di candidarsi per un secondo mandato.
Pur non avendo informazioni precise sullo stato di salute del 46esimo presidente americano, accumula lapsus e approssimazioni nei suoi ultimi discorsi, arrivando a confondere SMS e sito web, guerra in Iraq e guerra in Ucraina, oltre ad una dichiarazione clamorosa in cui affermava che «più di 100 persone» erano morte a causa del Covid-19 negli Stati Uniti, invece del numero reale, «1 milione».
Una fonte di preoccupazione nel campo democratico, ma nonostante criticità evidenti sul suo operato, Biden è dato ampiamente favorito alla vittoria alle primarie del suo partito e dovrebbe ritrovarsi, ancora una volta, a fronteggiare il 77enne Donald Trump sul versante repubblicano, il prossimo 5 novembre. In caso di secondo mandato del presidente democratico, Biden raggiungerebbe gli 86 anni nel 2028.
Chiunque con un minimo di esperienza accanto a persone anziane è in grado di riconoscere i segni della demenza. Da molto tempo dico che il presidente americano andrebbe destituito per infermità mentale. Non credo che dalle parti della Casa Bianca non siano consapevoli di quanto costui sia pericoloso ed incapace ed abbiano messo in atto un meccanismo grazie al quale Biden è solo ciò che si mostra al mondo, mentre le decisioni vengono prese da altri. Questo significa che non sta governando chi è stato eletto e che stanno prendendo in giro il popolo americano. Esattamente come sta accadendo da noi da parecchi anni a questa parte.
Candidando nuovamente Biden, nonostante la sua evidente demenza, questi soggetti ci stanno dicendo che continueranno a fare esattamente quello che stanno facendo adesso, cioè portare avanti il loro progetto, incuranti di tutti noi.
Ecco un altro motivo per cui dobbiamo schierarci: mostrare che abbiamo capito il loro gioco e cambiamo le regole del gioco senza chiedere il loro parere. Dopotutto chi di spada ferisce di spada perisce…