Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d’amore per la vita.
I miracoli nella Storia accadono. Il 12 settembre 1683, 340 anni fa, si realizzò un miracolo a Vienna. Circa 5 mila ussari alati, la cavalleria pesante scelta dell’esercito polacco, dotata di ali, supporti di legno ornati di penne, assicurate alle selle o alle lamine posteriori della loro corazza, cogliendo di sorpresa il poderoso esercito turco-ottomano, forte di circa 150 mila uomini, riuscirono a sconfiggerlo e a liberare Vienna dall’assedio che perdurava da tre mesi.
Il miracolo fu reso possibile dal re polacco Giovanni III Sobieski, che guidò personalmente la carica degli ussari alati, e a cui era stato affidato il comando di tutte le forze cristiane, unite nella “Lega Santa”, forte di 75 mila uomini.
Il cronista turco Mehmed, der Silihdar così commentò l’arrivo dell’armata del Sobieski:
«Gli infedeli spuntarono sui pendii con le loro divisioni come nuvole di un temporale, ricoperti di un metallo blu. Arrivavano con un’ala di fronte ai valacchi e moldavi addossati ad una riva del Danubio e con l’altra ala fino all’estremità delle divisioni tartare, coprivano il monte ed il piano formando un fronte di combattimento simile ad una falce. Era come se si riversasse un torrente di nera pece che soffoca e brucia tutto ciò che gli si para innanzi.»
Il miracolo fu propiziato dal frate cappuccino Marco d’Aviano, incaricato dal Papa Innocenzo XI di convincere i regnanti cattolici ad allearsi in una Lega Santa per contrastare l’avanzata turca. Fu l’instancabile opera di mediazione del frate che portò i sovrani europei ad affidare il comando della Lega al Sobieski.
Nei tre mesi di assedio, Marco d’Aviano incoraggiò e confortò i soldati e il popolo viennese, esortandoli ad affidarsi alla Madonna e invocando da Lei la salvezza mediante la preghiera del Rosario.
La battaglia ebbe inizio all’alba, subito dopo la messa celebrata da Marco d’Aviano. Sobieski in persona prestò il proprio servizio all’altare.
Innocenzo XI, per ringraziare la Vergine della vittoria contro gli Ottomani, proclamò la festa del Santissimo Nome di Maria il 12 settembre
Sobieski fu riconosciuto come l’eroe della battaglia, e una chiesa fu eretta sul Monte Calvo, il rilievo del Kahlenberg a poca distanza da Vienna, in onore del re polacco.
La vittoria della Lega Santa a Vienna bloccò le mire dell’esercito turco-ottomano di proseguire fino a Roma, per sottomettere l’Europa all’islam, dopo aver sottomesso la sponda meridionale e orientale del Mediterraneo, che nel Settimo secolo erano al 98 per cento terre cristiane, culminando nella conquista di Costantinopoli e la fine dell’Impero Romano d’Oriente nel 1453.
Roma era già stata occupata due volte nell’830 e nell’846 dai corsari saraceni, che per due volte saccheggiarono la Basilica di San Pietro e perpetrano delle stragi tra la popolazione, emulando le gesta di Maometto.
È stato Maometto a profetizzare che, dopo Costantinopoli, anche Roma sarà sottomessa all’islam.
Le “Mura Leonine”, che circondano lo Stato del Vaticano, furono erette nell’848 dal Papa Leone IV per prevenire nuove aggressioni islamiche, difendere lo Stato Pontificio, salvaguardare la cristianità.
Cari amici, la vittoria cristiana a Vienna, grazie a un piccolo gruppo di soldati particolarmente addestrati militarmente e straordinariamente fortificati dalla fede, che riuscirono a sconfiggere un esercito di gran lunga superiore in numero e in armi, ci conferma che i miracoli si compiono, grazie alla fede nel Signore e alla fiducia in se stessi. Il miracolo lo fa il Signore ma nasce dentro di noi.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”
Martedì 12 settembre 2023
La liberazione di Vienna fu un evento epocale per la cristianità, poiché senza di esso noi oggi avremmo i minareti in luogo dei campanili.
È anche un evento che non viene mai ricordato dagli occidentali, molto più dai mussulmani che ancora rosicano per la sconfitta (e pare che non sia stato un caso l’aver scelto il giorno precedente a questo evento, cioè l’11 settembre, per causare gli attentati tristemente noti).
Sembra proprio che noi occidentali non sappiamo più cosa farcene della fede.
Fu per la fede nel miracolo che Gesù resuscitò il figlio unico della vedova di Naim, fu per mancanza di fede in Gesù che Pietro, dopo essersi incamminato con fiducia incontro a Gesù stesso camminando sulle acque come il Maestro, iniziò ad affondare.
La fede, nel senso di fiducia, smuove le montagne tuttavia, per compiere il miracolo,
richiede la nostra partecipazione attiva.
L’ignavia non è consentita. E dunque è necessario che ciascuno faccia la sua parte. Come dice Magdi, insieme ce la faremo!
P.s.: non conoscevo gli Ussari Alati, ma grazie al libro della nostra amica Silvana De Mari, nonn solo ho imparato questa novità ma ho capito anche quanto ha contato la fede nella vicenda della liberazione di Vienna.
Da leggere!