Grazie ai progressi nella tecnologia di lettura della mente, il Colorado ha approvato la prima legge nazionale per tutelare la privacy dei nostri pensieri

Se pensi che la telepatia o il controllo mentale appartengano solo alla fantascienza, è tempo di cambiare idea. I progressi nell’intelligenza artificiale stanno aprendo la strada a scoperte mediche un tempo ritenute irrealizzabili, come dispositivi capaci di leggere la mente e alterare il nostro cervello. Il dott. Sean Pauzauskie, neurologo presso l’UCHealth Poudre Valley Hospital, sottolinea che ora esistono circa 30 dispositivi di neurotecnologia disponibili online, tra cui Emotiv, considerato la prima interfaccia cervello-computer di livello commerciale: “Qualsiasi cosa desideri fare, puoi controllare il tuo computer con la mente utilizzando questo dispositivo”. Questi dispositivi, destinati al benessere, non sono regolamentati dalla FDA, ma secondo Pauzauskie, quelli da lui testati funzionano come promesso. Se la tecnologia domestica è sorprendente, i dispositivi da laboratorio lo sono ancora di più. Elon Musk ha sviluppato un chip impiantabile che consente di muovere un cursore del computer con il pensiero. Anche Apple, Meta e OpenAI stanno lavorando su dispositivi di neurotecnologia. Mentre le strutture di ricerca medica devono rispettare le leggi sulla privacy, le aziende private – che accumulano enormi quantità di dati cerebrali – non sono soggette alle stesse regolamentazioni. Secondo uno studio della Neurorights Foundation, due terzi di queste aziende già condividono o vendono dati a terzi, senza rivelare dove vengono archiviati, per quanto tempo vengono conservati, chi ha accesso ad essi e cosa accade in caso di violazione della sicurezza. Per questo motivo, Pauzauskie, direttore medico della Neurorights Foundation, ha promosso l’approvazione di una legge pionieristica in Colorado che include i dati biologici o cerebrali nello State Privacy Act, trattandoli come le impronte digitali quando utilizzati per identificare le persone.

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