Ascolta la poesia con la voce di Giorgio Bongiorno
Sarebbe anche questa volta passata inosservata
Questa piantina dei vecchi muri
Affezionata alla sua passione
Orgogliosa del suo nome
Se non ci fosse stata quella goccia di pioggia sul
petalo bianco
Sarebbe stato come sempre
Ornamento dei ruderi
Monile delle pareti abbandonate
Ignorato dai più
Nonostante questa sua bellezza fragile
Frutto di un soffio di vento
Forse una carezza
O un colpo di burrasca
Attuale di questi tempi
O un momento di poesia
Mi ha ricordato una cantante di strada
Incontrata l’altro giorno in città
Parlava di mare e di sole
Di amore e di gioia
Nel ritmo lento della sua ballata
Pareva un’atmosfera d’estate
Ma pioveva a dirotto e lei grondava d’acqua
Davanti a una piccola folla
Finché qualcuno andò a coprirla con un ombrello
Suscitando un applauso improvviso
E un’attenzione altrettanto immediata
A dispetto di tutti i nostri teatri
Come quel fiore dallo strano nome
Da quell’angolo nascosto
Quella goccia lucente e quella umile corolla
Erba medicinale
Nata sul muro sbrecciato
A dispetto di tutte le nostre terre
Di tutte i nostri bei campi di papaveri
Di lavanda
E i nostri giardini
Le nostre rose
I nostri tulipani
Le nostre camelie
Le nostre ortensie
Le nostre anemoni
Le nostre dalie
I nostri gigli
I nostri giacinti
E tutti i fiori nobili che li popolano
Foto di copertina di Giovanni Quaccia