Ascolta la poesia con la voce di Giorgio Bongiorno
Scruto di ogni tramonto
Le tinte rosee dell’abbandono
Si tratta in fondo di un commiato
Di cui spesso ci riempiamo di abitudine
Tanto da dimenticare di osservarlo
Ma qualche volta non vorremmo passasse
Senza qualche riflessione
Sento sulla pelle le carezze dello scirocco
Le mie pupille
Riflettono lo spegnersi del giorno
Condivido la passione
Il distacco
Di questo cielo amico
Somigliano alle mie cure
Queste nuvole
Vicine al buio della sera
Ed è lo specchio dell’anima
Questo schermo di velluto
Colori sempre diversi che si rincorrono
Danzano
Come monelli all’uscita dalla scuola
Vogliono essere notati
Nel loro gioco capriccioso
Nelle loro allegre rincorse
Quasi volessero rafforzare la speranza di
persistere
intatti
In questa tela magistrale
Pochi tocchi magici di pennello
Fino alla estrema soglia del distacco
Nella logica dei percorsi orbitali
È così che nascono e si alimentano i sogni
Si raccontano le leggende
E si srotolano gli eventi
È così che nasce la condivisione di questi eventi
Di questi ieri che si affrettano
A trasformarsi in domani
In questa cantilena infantile
Dove gli ieri diventano d’improvviso pezzi di
storia
I cui colori restano
Da interpretare e raccontare intorno