Perché votare? L’Unione Europea vuole il bene dell’Italia e degli italiani? I Comuni migliorano la qualità di vita dei cittadini?

Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.

L’8 e il 9 giugno 50.869.304 di elettori italiani, di cui 4.741.790 all’estero, avranno il diritto di votare per eleggere 76 dei 720 Membri del Parlamento Europeo.

Contemporaneamente, quasi 17 milioni di italiani avranno il diritto di eleggere il Sindaco e il Consiglio comunale di 3.715 su 7.896 comuni italiani (il 47,0%), tra quelli a statuto ordinario e speciale.

Il Parlamento Europeo è l’unica delle tre istituzioni dell’Unione Europea direttamente eletta dai cittadini. Tuttavia il Parlamento condivide il potere legislativo con il Consiglio, che rappresenta i 27 Stati membri, mentre è la Commissione, che corrisponde al Governo dell’Unione Europea, che elabora gran parte delle proposte di leggi che vengono poi inoltrate al Parlamento.

Significa che il Parlamento Europeo non ha il monopolio del potere legislativo e che l’Unione Europea non si fonda sulla separazione dei poteri legislativo, giudiziario ed esecutivo che connota lo Stato di diritto.

L’Unione Europea è un’anomalia nel diritto internazionale. Non è uno Stato sovrano, non è una Federazione di Stati, non è una Confederazione di Stati. È un’istituzione che rappresenta degli Stati sovrani, simile alle Nazioni Unite. Con la differenza che l’Unione Europea, con l’avvallo del nostro Parlamento, decide la politica monetaria, finanziaria, economica, sociale e culturale dell’Italia, come se di fatto l’Italia non fosse uno Stato nazionale indipendente e sovrano.

La domanda che comprensibilmente un elettore si pone è: l’Unione Europea opera per il bene dell’Italia e degli italiani?

L’Unione Europea ha messo al centro del proprio interesse la moneta anziché la persona. L’euro ha dimezzato il potere d’acquisto degli italiani sin dalla sua adozione nel gennaio del 2002. L’euro ci ha immesso in un circolo vizioso e suicida che costringe lo Stato a indebitarsi per ripianare gli interessi sul debito, emettendo sul mercato titoli di debito per i quali paga degli interessi. Così facendo aumentano inesorabilmente il debito e gli interessi. L’euro ha creato sacche di povertà crescenti tra la popolazione, fino a far assottigliare il ceto medio.

Concependo gli Stati come aziende che devono realizzare il pareggio di bilancio, attenendosi a rigidi parametri nel rapporto debito e deficit pubblico con il Pil (Prodotto interno lordo), l’Eurocrazia condanna tutti noi a subire l’austerità economica, così come alimenta i conflitti tra gli Stati e persino l’odio tra i popoli dell’Unione Europea.

Le leggi europee, che nascono in seno alla Commissione Europea, formata da un esercito di 40 mila burocrati che non sono eletti da nessuno e che non rispondono del proprio operato a nessuno ad eccezione delle lobby delle multinazionali, ci hanno fatto perdere la sovranità alimentare e sul piano dello sviluppo, hanno costretto al fallimento le nostre imprese dopo averle foraggiate di sussidi e messe fuori mercato.

Su un piano valoriale e sociale le leggi europee, impregnate di relativismo, materialismo, buonismo, soggettivismo giuridico, multiculturalismo, omotransbisessualismo e islamofilia, hanno scardinato le fondamenta della nostra civiltà imponendoci di legittimare dei principi e degli ordinamenti contrari alla cultura della vita, a partire dall’aborto, l’eutanasia, il matrimonio e l’adozione di figli di persone dello stesso sesso che sfocia nella pratica immorale e schiavistica dell’«utero in affitto».

Non sorprende che sempre meno italiani votano alle elezioni del Parlamento Europeo.
Nel 1979 in Italia ha votato alle europee l’85,7% degli aventi diritto di voto; nel 1984 l’82,5%; nel 1989 l’81,%; nel 1994 il 73,6%; nel 1999 il 69,8%; nel 2004 il 71,7%; nel 2009 il 66,5%; nel 2014 il 57,2%; 2019 il 54,5%.

Per quanto riguarda le elezioni comunali, la domanda verte sul ruolo dei Comuni e la loro effettiva azione per migliorare la qualità di vita dei cittadini residenti, offrendo dei servizi sociali e urbanistici adeguati. Ebbene, in generale questa funzione è fortemente condizionata dalle risorse limitate che lo Stato destina ai Comuni, nonché dal condizionamento imposto all’uso di queste risorse principalmente dalle leggi dell’Unione Europea.

Anche nel caso delle elezioni amministrative, seppur in percentuale inferiore sia alle elezioni nazionali sia a quelle europee, si registra ugualmente un calo nella partecipazione al voto.

Ormai gli astensionisti, i cittadini che scelgono di non votare, rappresentano la maggioranza relativa e talvolta la maggioranza assoluta in tutte le elezioni che si svolgono in Italia.

Molti di coloro che scelgono di andare a votare, spesso dicono di farlo perché sarebbe sbagliato non avvalersi e far decadere una conquista, quella del voto, che è stata conseguita con le battaglie politiche delle generazioni che ci hanno preceduto.
Altri dicono che bisogna andare comunque a votare per votare la propria fazione politica, perché se non lo si facesse si consegnerebbe la vittoria alla fazione avversa.

Personalmente penso che le votazioni siano solo l’aspetto formale dell’esercizio della democrazia. L’aspetto sostanziale e più importante della democrazia, che significa il riconoscimento della libera espressione della volontà del popolo, sono i valori che sostanziano la nostra civiltà e che siamo tenuti a salvaguardare di generazione in generazione.

Ebbene, noi siamo in un contesto dove la nostra civiltà è decaduta perché abbiamo perso le certezze valoriali e identitarie; il popolo italiano è condannato a estinguersi per il tracollo demografico senza precedenti; lo Stato è collassato sotto il peso di un debito forzoso, creato dalla dittatura della grande finanza virtuale speculativa globalizzata e dalle leggi finanziarie dell’Unione Europea, un debito che è incontenibile e inestinguibile.

Prendo atto che questo sistema di potere è intrinsecamente marcio, disumano e criminale.
Prendo atto che questo sistema di potere non è riformabile dall’interno delle sue stesse istituzioni, un sistema di potere concepito per auto-perpetuarsi costi quel che costi, a prescindere da chi si avvicenda nei ruoli di responsabilità a tutti i livelli.
Prendo atto che oggi è del tutto effimero continuare a parlare di destra, centro e sinistra, dal momento che sulle tematiche che contano, la finanza, l’economia, la demografia, la politica estera, la sicurezza e la difesa, tutti i governi fanno sostanzialmente le stesse scelte.

Detto ciò, io rispetto chi sceglie di andare a votare comunque, perché è assolutamente giusto che ognuno operi secondo la propria convinzione.
Ma ritengo che sia altrettanto corretto che chi sceglie di andare a votare, rispetti la scelta di chi non va a votare, non per ignoranza o irresponsabilità, ma all’opposto perché consapevole e responsabile.
Resta l’auspicio che il cosiddetto “popolo dell’astensionismo” non si limiti alla denuncia, ma operi concretamente per promuovere un’alternativa qualitativamente migliore a questo sistema di potere.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Sabato 18 maggio 2024

La Casa della Civiltà è un’Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021.
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell’Italia elevata a “nostra amata Patria”.
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell’informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l’obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall’estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l’Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com

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