SEGRE: “Intelligenza artificiale e umanità divisa”

Nove anni or sono, centinaia di scienziati allertavano il mondo sui rischi connessi all’uso dei telefoni cellulari e alle emissioni 5G. Il Dr. Martin Blank, del Dipartimento di Fisiologia e Biofisica Cellulare presso l’Università della Columbia, esprimeva preoccupazione per i danni causati da tecnologie sfuggite al controllo dell’uomo. Segnalava un incremento drastico dei casi di cancro cerebrale nei giovani, l’installazione indiscriminata di antenne sui tetti delle case e degli ospedali e le conseguenze nocive delle radiazioni elettromagnetiche sul DNA cellulare. Blank insisteva sulla necessità di indagare gli effetti biologici delle tecnologie sulla salute umana e di riconoscere l’esistenza di un vasto esperimento biologico condotto senza il nostro consenso informato.
Dopo nove anni, la situazione è degenerata. Milioni di persone hanno ricevuto un’iniezione obbligatoria e misteriosa, che ha indebolito la popolazione e introdotto nanotecnologie capaci di interfacciarci con le macchine. Una rete di intelligenza artificiale si snoda intorno a noi, accentuando le divisioni tra le persone. L’unità è essenziale per un futuro luminoso per l’umanità. Ricordiamo il discorso del 1987 del Presidente USA Ronald Reagan, quando ipotizzò che una minaccia aliena potesse unire il genere umano: “Qualche volta penso a come le nostre differenze globali scomparirebbero di fronte a una minaccia extraterrestre – affermò Reagan – E tuttavia, mi domando, non è forse già presente una forza aliena tra noi?”. Oggi, a distanza di decenni, quell'”alieno” sembra essere l’Intelligenza Artificiale, un’entità antiumana partorita dall’ingegno umano.

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