Ascolta la poesia con la voce di GIORGIO BONGIORNO
“La pittura è una poesia muta, e la poesia è una pittura cieca.”
(Leonardo Da Vinci)
Ho lasciato ai sacri fantasmi del passato
Il bacio inimitabile
Armonioso della rima
L’antica altalena della voce
Le note della metrica divina
Sul filo del sole di primavera
Nell’aria profumata
Di cavalieri e castelli
Dimenticati
Nella storia
Ho rincorso la chimera del sogno
Di parole limpide
Semplici
Brandelli di pensiero migranti
Emozioni vagabonde
Suoni trasmessi
Da un’anima all’altra
Tracce
Di messaggi distesi nell’immagine
Di soavi evocazioni
Evanescenti
Insieme al sospiro tenue
Fugace
Della musa che le accarezza
Ho lasciato la terra dei grandi cori
Degli angeli
I voli fra nuvole dorate
E ho esplorato da solo
Trafitto dalla passione del canto
Di queste righe scomposte
Gli austeri confini della
Parola
Ho portato poi il mio orgoglioso lamento
Sull’orlo dell’abisso infinito
Dove tutto adagio
Al di là delle nuvole del cielo
Diventa
Grande
Impalpabile
Uguale
“Che cos’è la poesia?”, dici mentre fissi
la mia pupilla con la tua pupilla blu.
“Che cos’è la poesia? E tu me lo domandi?
Poesia… sei tu!”
(Gustavo Adolfo Claudio Domínguez Bastida, più noto come Gustavo Adolfo Bécquer, è stato
un poeta, scrittore e giornalista spagnolo (1836-1870)).