Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d’amore per la vita.
La reazione israeliana il 19 aprile alla guerra scatenata dall’Iran nella notte tra il 13 e il 14 aprile, con il lancio per la prima volta dal proprio territorio di 361 missili e droni contro Israele, è stata più simbolica che reale, più formale che sostanziale, più politica che militare; frutto di compromessi su compromessi, interni all’ammucchiata di “fratelli-coltelli” che formano il “Gabinetto di guerra”, interni al fronte degli “alleati” della serie “oggi ci sono, domani non lo so”, dove ciascuno contribuisce non sulla base della necessità di Israele ma dei propri interessi elettorali.
Persino il Comandante in capo dell’Esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, ha definito «assurdi» i rapporti che attribuiscono ad Israele gli attacchi con droni a Esfahan, «senza vittime o danni», escludendo una ritorsione dell’Iran.
Chiariamo che non si tratta di una partita a ping pong usando i droni al posto della pallina, ma di una vera guerra scatenata dall’Iran, non per inesistenti contenziosi territoriali, economici o politici, ma per l’imperativo ideologico, dettato dall’islam, di distruggere Israele concepito come «entità sionista illegittima», «criminale usurpatore della Palestina» e «profanatore della Sacra Moschea di Al Aqsa».
L’Iran, al pari di Hamas come è attestato dal suo Statuto, perseguono la cancellazione di Israele dalla carta geografica, non per ciò che fa ma per ciò che è, sulla base di un atto di fede islamico che si radica nell’anti-ebraismo sancito da Allah nel Corano e praticato a suon di stragi da Maometto.
Il fatto che Israele abbia implicitamente, anche se non ufficialmente, rivendicato la paternità dell’inconsistente, forse inesistente, lancio di droni su Esfahan; il fatto che i veri o presunti alleati si siano affrettati a prenderne le distanze chiarendo e ribadendo che loro non c’entrano niente, dissociandosi pubblicamente dall’apparente attacco israeliano, ha messo in piedi uno spettacolino avvilente per la credibilità di Israele e dei suoi alleati; indecoroso per i valori che dovrebbero sostanziare il fronte degli apologeti della libertà e della democrazia; controproducente per il messaggio di inadeguatezza che finirà per incentivare ancor di più il fronte degli apologeti dell’eliminazione di Israele e della successiva sottomissione anche dell’Europa e dell’Occidente all’islam.
La verità è che il cosiddetto “Mondo libero e democratico” si è ridotto a una civiltà decaduta, i cui popoli sono condannati all’estinzione perché prediligono il denaro ai figli, il cui sistema di potere è collassato perché persegue il lucro costi quel che costi anziché la soddisfazione dei bisogni naturali della persona.
Ed è così che abbiamo finito per non volerci più bene, accordando agli “altri”, agli stranieri, agli immigrati, ai clandestini e ai nemici dichiarati, prerogative e privilegi che mai e poi mai acconsentiremmo a noi stessi, cittadini e patrioti.
Nel caso specifico della guerra scatenata, prima da Hamas il 7 ottobre 2023 e poi dall’Iran nella notte tra il 13 e il 14 aprile 2024, ai “cattivi” tutto è permesso e condonato, mentre ai “buoni” si impone una “risposta proporzionata”.
Cari amici, se vogliamo salvaguardare la civiltà che si fonda sulla sacralità della vita di tutti, sulla pari dignità tra le persone, sulla libertà di scelta individuale, dobbiamo riscoprire il sano e legittimo amor proprio per essere pienamente noi stessi dentro casa nostra; distinguendo senza remore ed ipocrisia il vero dal falso, il buono dal cattivo, il bene dal male, il giusto dall’ingiusto, il bello dal brutto.
Andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà
Sabato 20 aprile 2024
La Casa della Civiltà è un’Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021.
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell’Italia elevata a “Nostra amata Patria”.
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell’informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l’obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall’estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l’Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.
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Questo mio commento sull’argomento, volevi scriverlo ieri, ma ho atteso il pensiero di Magdi, con cui concordo pienamente salvo in un punto, che sintetizzo qui e spiego.
Non penso che la contro risposta israeliana all’attacco di rappresaglia dell’Iran, sia un gioco a ping pong anche ridicolo da un certo punto di vista, se non ci fosse di mezzo anche il pericolo nucleare, ma che sia stato altro. Israele credo abbia fatto una mossa mirata, intelligente e chiara per far intendere all’Iran che non può allargarsi se non a parole e propaganda. E l`Iran ha inteso l’antifona e ha minimizzato e quasi scagionato Israele, dicendo i tre doni potrebbero essere stati lanciati da oppositori interni al regime. Strano comportamento, visto che i Pasdaran non perdono occasione per propagandare la propria potenza e minaccia e attribuire ogni male all’entita’ sionista, come dicono loro.
Strano, di contro che Israele abbia colpito in silenzio,, senza commenti né ammissioni, e non certo per paura di errori.
Questo atteggiamento dei due fronti, secondo me, ci dice che entrambi sanno la verità, diversa da quella raccontata, ma che deve essere un monito chiaro per gli ayatollah. Ieri appunto ho letto di voci di ‘corridoio’, in canali ufficiosi o diplomatici, che non si è trattato dei ridicoli tre droni lanciati da Israele e abbattuti dall’Iran, per minimizzare l’impatto mediatico sfavorevole all’ira, bensì di almeno tre missili che hanno colpito con precisione strutture ausiliare vicinissime alle centrali nucleari iraniana, così preziose per le mire del Paese. Questo è avvenuto ‘bucando’ la difesa anti missile avanzata, di fabbricazione e fornitura russa ivi postate a difesa.
Quindi il messaggio è arrivato forte e chiaro da Israele al nemico : “Noi possiamo colpire ovunque ed in ogni momento le vostre centrali ed altro, senza che possiate difenderle, se c’è ne date il motivo.”
Messaggio forte e chiaro che dato in silenzio, ha indotto l’Iran a spegnere le miccie e fingersi pacifista, e usare solo una ridicola propaganda.
Ancora una volta, abbiamo la conferma che come ci ricorda Magdi, Si vis pacem, para bellum. Non devi tu fare la guerra, ma devi essere pronto in modo intelligente per evitarla tutte le volte che è possibile.
Minimo di forza e spesa ponderata per avere un deterrente difensivo credibile ed efficace.
Spero questa mia valutazione trovi conferma prossimamente e l’Italia prenda esempio dagli amici Israeliani ed impari dal bene come dal male, per fare sempre la cosa giusta per gli Italiani.
Interessante riflessione la tua Gianni. Mi aveva colpito, infatti, questo silenzio da parte di Israele ed il silenziatore sulla vicenda evidente nei commenti iraniani.
Tra l’altro questa “lettura” della vicenda l’ho ascoltata stamani in un video del canale Youtube “Il vaso di Pandora”.
Riflettendoci credo sia una lettura corretta. E spero che significhi un rientrare nei ranghi da parte degli iraniani e non la quiete prima della tempesta.
Per il resto condivido anch’io le parole di Magdi.