STEFANIA CELENZA: “La storia di una vera Superstar”. Ascolta l’articolo con la voce di PAOLA RAMELLA

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Ecco, sono tornata, bambini, per raccontarvi un’altra favola straordinaria.
La storia di un giovane veramente affascinante, speciale, si potrebbe dire strepitoso. Una vera superstar.
Ricordate la storia della famiglia super mega galattica? Ecco questa è la storia del loro figlio Gesù. Lui era un bambino davvero fuori del comune. Era nato in una piccola città, chiamata Betlemme, dove le case erano fatte di pietra e il profumo di pane, appena sfornato, si diffondeva per le strade strette e polverose. Gesù crebbe sotto il caldo sole della Galilea, tra i campi dorati di grano e gli ulivi secolari. Gesù cresceva saggio e gentile, con un cuore pieno d’amore per tutti gli esseri viventi. Amava ascoltare le storie dei vecchi e aiutava tutti coloro che avevano bisogno.
Un giorno, quando era ancora un ragazzino, fece spaventare molto i suoi genitori Maria e Giuseppe. Dopo una festa a Gerusalemme, i genitori di Gesù si preparavano per il lungo viaggio di ritorno a casa. Ma quando giunse il momento di partire, non riuscirono a trovare Gesù, da nessuna parte.
Il loro cuore era pieno di preoccupazione, mentre tornavano indietro, lungo la strada, per cercare il loro prezioso figlio.
Finalmente, dopo tre giorni di ricerca angosciata, trovarono Gesù seduto tra i sapienti del Tempio, mentre li ascoltava e faceva loro domande molto intelligenti, per la sua età. Maria, con il cuore sollevato e il viso solcato dalle lacrime, gli chiese perché li aveva fatti preoccupare così tanto. Gesù rispose, con saggezza, che nel tempio si sentiva di essere nella casa del suo Padre Celeste. Anche se Maria e Giuseppe non capirono appieno le sue parole, in quel momento, furono sollevati nell’avere trovato il loro amato figlio sano e salvo.
Gesù visse una adolescenza serena e felice, imparava il mestiere del suo babbo, che era il più conosciuto falegname del villaggio, ed era l’orgoglio dei suoi genitori, che già intravedevano in lui i segni di un destino straordinario.
A Gesù piaceva molto passeggiare lungo le rive del fiume Giordano, dove i salici danzavano con il vento e le acque limpide riflettevano il cielo blu.
Gesù amava i bambini e insegnava loro ad essere gentili e generosi.
Li benediceva, accarezzandoli dolcemente sulla testa, mentre ridevano e giocavano intorno a lui.
Un giorno, quando Gesù era diventato un bellissimo giovane forte e saggio, sua madre Maria ebbe, per la prima volta, l’intuizione delle sue doti sovrannaturali. Accadde che, in un piccolo villaggio, chiamato Cana, c’era grande gioia per un matrimonio imminente. Maria, insieme a Gesù, fu invitata alla festa. Ma durante il banchetto, avvenne qualcosa di imprevisto: il vino per la cerimonia finì prima del previsto. Maria, vedendo la preoccupazione ed il grande imbarazzo degli sposi, si avvicinò a Gesù e gli parlò di questo problema. Gesù era inizialmente riluttante, perché non capiva cosa la madre gli stesse chiedendo. Ma bastò il semplice sguardo amorevole della sua mamma, per capire e per intervenire. Ordinò ai servitori di riempire sei grandi giare di acqua. Poi, con una piccola parola, trasformò quell’acqua, nel vino migliore di qualsiasi altro che fosse stato servito durante quella festa. Gli sposi e gli ospiti rimasero stupiti e pieni di gratitudine, per quello che videro come un vero miracolo.
Un’altra volta, mentre Gesù camminava per le strade polverose di Gerusalemme, vide una folla di persone affollare il mercato. Con dolcezza e misericordia, insegnò loro l’importanza della gentilezza e del perdono.
Comprese ben presto che la sua missione sarebbe stata quella di portare a tutti gli uomini il messaggio di amore, di fratellanza e di speranza.
Gesù comprese ed accettò, così, il compito di essere Maestro di Vita e di Verità.
Per far questo dovette allontanarsi dalla sua famiglia, per diffondere il più possibile la sua buona novella.
In una mattina luminosa, mentre Gesù camminava, vide alcuni pescatori che tiravano le reti dal lago, dopo una notte di pesca infruttuosa. Chiamò due fratelli, Simone, chiamato anche Pietro, e Andrea, e disse loro parole che diventarono famose: “Venite dietro di me e vi farò diventare pescatori di uomini.”
I due fratelli non esitarono, lasciarono immediatamente le loro reti e lo seguirono lungo il sentiero, incuriositi e pieni di speranza. Poco più avanti, Gesù incontrò altri due pescatori, Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che stavano riparando le loro reti, con il padre. Anche loro, dopo aver sentito le parole di Gesù, lo seguirono senza nessuna titubanza.
Così, mentre Gesù continuava il suo viaggio, chiamò altri otto uomini per unirsi a lui nel suo viaggio di amore e speranza. Chiamò Filippo e Natanaele, Matteo il pubblicano, Taddeo e Simone lo Zelota, Giacomo figlio di Alfeo e Taddeo, e infine Giuda Iscariota.
Questi dodici uomini divennero gli apostoli di Gesù, i suoi più stretti collaboratori, nella diffusione del suo messaggio di amore e salvezza. Condivisero gioie e dolori, miracoli e insegnamenti, e divennero una famiglia unita nel servire Dio e gli uomini. Questi dodici apostoli abbandonarono la vita quotidiana, per seguire un destino più grande, un destino di amicizia e fedeltà al Maestro, che li guidava lungo il cammino della vita.
Una mattina luminosa, mentre il sole sorgeva sulle colline della Galilea, Gesù camminava lungo la riva del lago di Tiberiade, con i suoi apostoli. Era circondato da una grande folla di persone, desiderose di ascoltare le sue parole di saggezza e amore. Ma gli uomini, le donne e i bambini erano affamati non solo di saggezza, ma anche di cibo vero, poiché molti di loro avevano camminato, per lunghe distanze, per raggiungere il luogo dov’era Gesù.
E Gesù, vedendo la loro fame e la loro fatica, si prese cura di loro con tenerezza e compassione. Chiese ai suoi discepoli di portare ciò che avevano: cinque pani e due pesci, offerti da un ragazzo tra la folla.
Tenendo quei modesti doni in mano, Gesù li benedisse e li spezzò.
E miracolosamente, quei cinque pani e quei due pesci si moltiplicarono e si moltiplicarono, inondando il prato dove era radunata la folla, con un’abbondanza mai vista di pani e di pesci. Ogni volta che i discepoli tornavano indietro per prendere più cibo, sembrava che ce ne fosse ancora di più di prima.
Così, la folla mangiò fino a saziarsi, essendo ancora avanzati cesti pieni di cibo. Tutti erano stupiti e pieni di gratitudine per questo miracolo di generosità e abbondanza. I miracoli di Gesù si ripetevano in ogni luogo.
Lazzaro, un amico di Gesù, che abitava nel villaggio di Betania, cadde gravemente malato e morì mentre Gesù era lontano. Quando Gesù finalmente tornò da lui, Lazzaro era stato sepolto da quattro giorni e il dolore dei suoi cari era immenso. Maria e Marta, le sorelle di Lazzaro, si avvicinarono a Gesù con il cuore spezzato. Gesù, mosso a pietà dalla loro sofferenza e dalla sua profonda amicizia verso Lazzaro, si avvicinò alla tomba. Con una voce ferma, ordinò a Lazzaro di uscire dalla tomba. Improvvisamente, Lazzaro, avvolto nelle bende della morte, si alzò e uscì dalla tomba, vivo e benedicente.
La folla che era riunita rimase sbalordita e piena di gioia e testimoniò il miracolo del potere di Gesù sulla vita e sulla morte.
Questi episodi dimostrano la grande compassione, la saggezza e il potere miracoloso di Gesù e sopratutto il suo amore eterno per l’umanità.
Ma non tutti accettarono il suo messaggio di amore e speranza. Alcuni lo deridevano e cercavano di metterlo alla prova, con domande difficili, a trabocchetto. Ma Gesù sapeva sempre rispondere con saggezza e umiltà, guadagnandosi il rispetto anche dei più diffidenti.
C’erano, poi, anche coloro che non capivano il suo insegnamento di pace.
Per questo lo criticavano e cercavano di farlo tacere. Ma Gesù non si arrese mai.
Continuò a predicare la verità, a mostrare compassione e aiuto a chiunque ne avesse bisogno.
Un giorno, alcuni uomini malvagi lo arrestarono e lo portarono davanti a un tribunale ingiusto.
Ma questa parte della storia ve la racconterò la prossima volta.

Signa, 22.03.2024

Stefania Celenza

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