MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Russia e Nato ricostituiscano l’alleanza contro il terrorismo islamico”

Cari amici buongiorno e Shabbat Shalom. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d’amore per la vita.

A Mosca è stata una strage preannunciata ma non evitata. L’attentato terroristico islamico rivendicato dall’Isis coincide con il successo militare della Russia nella guerra in Ucraina, contro uno schieramento internazionale sostenuto dalla Nato e di cui l’Isis fa parte.
La “Legione internazionale di difesa territoriale dell’Ucraina”, è un’unità militare inquadrata nell’Esercito ucraino composta da circa 20 mila mercenari stranieri, tra cui ci sono statunitensi, canadesi, britannici, francesi e italiani. In Ucraina sono presenti altre formazioni di mercenari stranieri “irregolari”, tra cui figurano terroristi islamici dell’Isis.

L’Isis ha rivendicato l’attentato terroristico sul suo canale Telegram: «I combattenti dello Stato islamico hanno attaccato un grande raduno cristiano nella città di Krasnogorsk, alla periferia della capitale russa, Mosca, uccidendo e ferendo centinaia di persone e causando lì una vasta distruzione prima di ritirarsi in sicurezza nelle loro basi». Si tratterebbe di una rappresaglia per la partecipazione della Russia alla guerra contro l’Isis in Siria e nel Sahel africano.

Il Servizio di Sicurezza Federale (l’Fsb, l’ex Kgb) ha dato notizia di aver effettuato 11 arresti dopo l’attacco terroristico al Crocus City Hall, che può ospitare oltre 6 mila persone. Tra gli arrestati vi sono «tutti i quattro terroristi direttamente coinvolti nell’attacco terroristico». L’Fsb ha sostenuto che i sospettati avevano «contatti» in Ucraina e «hanno cercato di fuggire verso il confine tra Russia e Ucraina». Il quinto autore della strage, invece, era stato fermato già ieri sera, subito dopo l’attentato e prima della rivendicazione.

I morti finora accertati sono 143. Per la sua efferatezza la strage al Crocus City Hall di Mosca ricorda la strage di 364 giovani israeliani da parte dei terroristi islamici di Hamas al festival musicale Supernova in Israele il 7 ottobre 2023; e la strage alla Sala concerti del Bataclan del 13 novembre 2015, quando sette terroristi islamici dell’Isis uccisero 90 persone.

Il 3 marzo scorso, le forze di sicurezza russe avevano eliminato sei terroristi islamici in Inguscezia, nel Caucaso settentrionale, mentre il 7 marzo una cellula dell’Isis nella provincia di Kaluga (che intendeva attaccare una sinagoga a Mosca) era stata smantellata dal Servizio di sicurezza federale russo (Fsb).
Il giorno dopo, l’8 marzo, diverse ambasciate occidentali, tra cui quella degli Stati Uniti e dell’Italia, avevano avvertito i loro cittadini in Russia della possibilità di attacchi imminenti nel Paese, soprattutto in occasione di grandi eventi a Mosca.

Matteo Salvini, da parlamentare europeo, aveva rivolto un’interpellanza il 27 luglio 2015 alla Commissione Europea, in cui si evidenziava la presenza dei terroristi dell’Isis al fianco dell’Ucraina: «In data 7 luglio il New York Times ha riportato la notizia della presenza, nei territori contesi tra i separatisti russi e l’Ucraina, di truppe composte da volontari ceceni fedeli all’Isis. Questi gruppi combattenti si sarebbero schierati apertamente al fianco dell’Ucraina nel tentativo di indebolire la Russia e costringerla a concentrare le proprie forze sul fronte ucraino, a discapito dell’impegno in altre aree dove le autorità russe sono impegnate nella lotta contro vari gruppi dediti al terrorismo di matrice islamica. Non risulta al momento che le autorità ucraine abbiano smentito la notizia, né che si siano dissociate da questi gruppi aderenti all’Isis o abbiano preso alcuna contromisura in merito alla presenza di estremisti islamici armati in un territorio che l’Ucraina rivendica come proprio»

Nel mio nuovo libro “Un miracolo per l’Italia”, il titolo del nono capitolo è stato azzeccato: “Il suicidio dell’Europa in Ucraina. A vincere saranno gli islamici”.
Vi ricordo che nel 2002 la Nato e la Russia si allearono contro il terrorismo islamico: «All’indomani degli attentati terroristici islamici alle Due Torri Gemelle dell’11 settembre del 2001, si creò un clima nuovo nel rapporto tra gli Stati Uniti e la Russia, anch’essa impegnata a riscattare la propria sovranità in Cecenia e a reprimere il terrorismo islamico.
Il 28 maggio 2002 l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi fu l’artefice di uno storico accordo tra la Nato e la Russia nella base dell’Aeronautica militare a Pratica di Mare, suggellato da una memorabile stretta di mano tra George Bush junior e Vladimir Putin.
La “Dichiarazione congiunta”, che creò il “Consiglio Nato-Russia”, sottoscritta dai Capi di Stato e di Governo dei Paesi della Nato, che allora erano 19 (ora sono 31), consentiva alla Federazione Russa di partecipare a pieno titolo ai lavori dell’Alleanza Atlantica. La Dichiarazione di Roma, intitolata “Le relazioni Nato-Russia: una qualità nuova”, significativamente indicava come principale ambito di interesse comune «la lotta contro il terrorismo», in aggiunta a «la gestione delle crisi, la non proliferazione delle armi di distruzione di massa, la gestione degli armamenti e le misure di fiducia, la difesa missilistica, la ricerca ed il salvataggio in mare, la cooperazione tra gli eserciti e la riforma della difesa, i piani civili d’urgenza».

Sottolineo che «la guerra in corso della Nato contro la Russia in Ucraina, corrisponde a un suicidio dell’Europa. A vincere saranno gli islamici. La minaccia islamica si sviluppa sia con la guerra scatenata dal terrorismo islamico, ormai autoctono e endogeno in Europa; sia con la violenza perpetrata da gruppi paramilitari islamici, affiancati da gruppi dell’estrema sinistra, che periodicamente mettono a ferro e a fuoco le città europee, scatenando una guerra civile considerando che questi estremisti islamici sono cittadini europei; sia infine con l’islamizzazione territoriale e demografica, che avviene con il benestare degli europei, in conformità con una legislazione relativista e immigrazionista, strumentalizzando una democrazia formale, svuotata della sua dimensione valoriale.
Mentre in Ucraina si realizzano gli interessi economici e strategici degli Stati Uniti, che giocano “fuori casa”, l’Europa, oltre a sobbarcarsi oneri sempre più ingenti per gli armamenti, facendo apparentemente la voce grossa in una guerra che si consuma nel proprio continente, versa in gravi difficoltà sul fronte interno, mostrandosi sempre più in affanno nel controllare la crescita dell’islamizzazione e nel reprimere le violenze islamiche.»

Ebbene, è arrivato il momento di porre fine alla follia della guerra della Nato contro la Russia in Ucraina. È arrivato il momento di mettere al centro della strategia dell’Europa e dell’Occidente non solo la guerra contro il terrorismo islamico, ma anche contro l’islamizzazione che procede celermente con modalità apparentemente pacifiche e persino democratiche. È arrivato il momento di ricostituire l’alleanza tra la Nato e la Russia per sradicare il terrorismo e l’islamizzazione strisciante che minacciano dalle fondamenta la nostra civiltà laica e liberale, per salvaguardare il diritto alla vita, alla dignità e alla libertà per i nostri figli e nipoti.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Sabato 23 marzo 2024

La Casa della Civiltà è un’Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021.
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell’Italia elevata a “nostra amata Patria”.
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell’informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l’obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall’estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l’Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com

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