Si adagia lo specchio ceruleo
Sull’opaco deserto della battigia
Tenui capricci di vento increspano la piana di
fragili onde argentate
Fino all’isola lontana sull’orizzonte
Del turbolento clamore
E dei tumulti del giorno
Di tutta quella gente
Nessuna orma scolpita
Sulla fredda rena della baia
Testimone immobile
Rimane un ombrello di stuoie
Eroe solitario
A sfidare coraggioso
Minacce di tempesta
Nuvoloni grigi
Arruffati come riccioli di pensieri vespertini
Corrono incontro alla notte
Scura in volto
Se ne sono andati anche i gabbiani
Forse l’eco di un ultimo grido
Dietro le dune pigre della riva
È finita la festa del sole
Voglio solo addormentarmi
Un’altra volta
A dispetto del tempo
Ebbro dei profumi del mare
E sognare il cielo di domani
Con l’antica
Trepida speranza della luce
Foto di copertina: “La festa è finita di Alessandro Ornelli”
Complimenti Giorgio! Sognare il cielo di domani! Una meraviglia!
Grazie Debora!
Il sogno è lo scrigno dei nostri più intimi desideri e rispecchia il disegno del nostro domani. Bello vivere questa sensazione ed ancora più bello suscitare in altri questa riflessione.