Non sempre la trasposizione cinematografica di un personaggio corrisponde alla originale letteraria. Agli albori del duemila, l’arrivo nelle sale degli X-men, il popolare gruppo di mutanti dei comics Marvel, stimolò i fans ad annotare le sfumature o le notevoli differenze tra le due versioni. Nel caso di Kitty Pride, il personaggio incontrò i favori del pubblico, con la delicata interpretazione di Ellen Page, la ragazzina dallo sguardo triste perfettamente immedesimata nel ruolo della mutante intangibile in gradi di attraversare oggetti solidi.
Le doti artistiche di Ellen vennero consacrate, nel 2007, con la nomination agli Oscar, come miglior attrice protagonista, per la sua performance in “Juno”. Ho scritto “attrice”. Oggi sarebbe stata nominata come miglior attore protagonista, o forse come miglior transgender protagonista, se esistesse la categoria.
Ellen Page oggi si chiama Elliot Page. E’ dichiaratamente transgender, atea, ed è una/uno delle/degli influencer più in vista del panorama social. Gli “influencer” e gli attori dei social media sembrano essere i leader di culto di questa nuova era digitale. Elliot Page, MJ Rodriguez, Elliot Fletcher, Gigi Gorgeous e Nikkie de Jager, Valentina Sampaio e Laith Ashley sono alcuni degli enormi trans-eroi (eroine) di queste ragazze. I media mainstream si affrettano a commercializzare questi influencer come “eroi” di culto, poiché abbondano gli articoli sulle loro transizioni di successo. Naturalmente, tutto questo è molto simile al culto dell’anoressia nervosa degli anni ’70, con la grande differenza che l’anoressia era adeguatamente riconosciuta come una malattia mentre la disforia di genere a esordio rapido nelle ragazze è stata etichettata come “giusta ”. Non mi è chiaro quanto di questo nuovo tipo di culto sia guidato da un leader forte, come Fauci o nel movimento giovanile transgender, da influencer come Elliot Page. Le definizioni di cosa è e cosa non è una setta stanno cambiando? Gli interessi del governo e delle multinazionali stanno spingendo le persone verso una mentalità da setta? Come possiamo proteggere noi stessi, i nostri amici e i nostri cari dalla seduzione di questi culti? Nel caso delle sette delle ragazze trans, alcuni genitori hanno avuto successo ritirando le loro ragazze dalla scuola, rimuovendo Internet dalla vita delle loro figlie e riprendendo il controllo. Ma che dire degli adulti che mostrano comportamenti simili a quelli di una setta? Sarà molto arduo insegnare la resistenza alla formazione e ai comportamenti delle sette, soprattutto perché sembrano così insidiosamente pervasivi nelle nostre vite digitali.