I più attempati le ricordano come “Foreste vergini”. Oggi, sono comunemente conosciute come “Foresta pluviali”, i polmoni del mondo, prevalentemente localizzate nella fascia equatoriale della Terra. Da diversi decenni la loro sopravvivenza è a rischio, preda dell’avidità insaziabile della grande industria. Ma l’attuale pericolo giunge da coloro che, in teoria, dovrebbero essere i principali difensori della loro sopravvivenza: gli ambientalisti. La rapida espansione dell’energia eolica ha portato ad una crescente domanda di legno di balsa per costruirli. La Cina è uno dei principali consumatori di legno di balsa, acquistando l’85% delle esportazioni dell’Ecuador nel 2020.
L’albero tropicale sta affrontando lo sfruttamento e l’eliminazione dalle foreste amazzoniche, causando potenzialmente più problemi ambientali di quelli che le turbine eoliche possono risolvere. Le pale di queste turbine eoliche possono essere lunghe fino a 100 metri e per ogni lama sono necessari 150 metri cubi di legno di balsa, ovvero diverse tonnellate. Per raggiungere gli obiettivi del piano, il governo cinese ha sovvenzionato un gran numero di produttori cinesi per l’acquisto di tonnellate di legno di balsa, il che ha aumentato la domanda a tal punto che ha portato anche gli agricoltori dell’Ecuador a produrlo illegalmente, senza permessi ufficiali e generando un mercato nero. Alex Jones, fondatore di Infowars.com, ha recentemente analizzato la realtà dietro molte iniziative “verdi”, come il Green New Deal. Fanno parte della tabella di marcia verso il controllo e il dominio globale, ovvero il totalitarismo globale. I globalisti stanno tagliando i combustibili fossili bloccando al tempo stesso alternative energetiche praticabili. Fondamentalmente, stanno distruggendo la capacità di carico industriale del pianeta, per provocare carestie di massa, degenerazione e collasso sociale, e la guerra. L’allora Principe di Galles, oggi Re Carlo III, tenne un discorso in cui disse: “Abbiamo bisogno di una mobilitazione totale in stile militare, con più capitali di quelli esistenti attualmente nel mondo, per forzare la fine del vecchio sistema e il passaggio al nuovo sistema”. Questo nuovo sistema raddoppia e triplica la fame ogni anno. Sarà tirannia medica forzata. Un ID mondiale legato a un punteggio di credito sociale. Tassa sul carbonio. E poi, una volta che avranno annientato l’economia di base, una volta che avranno acquistato tutte le aziende agricole, una volta che avranno centralizzato ulteriormente le cose, introdurranno il reddito di base universale. In questo modo, saranno in grado di dettare come vivi, dove puoi andare, e questo sarà direttamente legato al tuo comportamento. Nel prossimo futuro, il mondo intero verrà trasformato in un gigantesco campo di rieducazione ad alta tecnologia all’aperto.
Le previsioni di Alex Jones sono allarmanti, ma non ineluttabili. Siamo ancora in tempo per aprire gii occhi
SEGRE: “Il Green Deal distrugge il polmone del mondo”
1 commento su “SEGRE: “Il Green Deal distrugge il polmone del mondo””
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Quello che ci aspetta è un futuro da schiavi se non apriamo gli occhi e ricominciamo a lottare per la nostra libertà.
La libertà non è un regalo: l’abbiamo pagata a caro prezzo col sangue dei nostri avi e va conquistata ogni giorno ancora oggi, a qualsiasi costo.
Per questo è fondamentale studiare e rappresentare sempre correttamente la realtà, senza aver paura della verità.