«Declaratio» del Santo Padre Benedetto XVI sulla sua rinuncia al Ministero di Vescovo di Roma, successore di San Pietro, dell’11 febbraio 2013 (in latino e italiano)

3 commenti su “«Declaratio» del Santo Padre Benedetto XVI sulla sua rinuncia al Ministero di Vescovo di Roma, successore di San Pietro, dell’11 febbraio 2013 (in latino e italiano)

  1. Devo dire che, dopo aver letto il libro di Cionci, ho colto la sottile differenza tra munus e ministerium, distinzione possibile solo in latino giacché in italiano entrambe le parole vengono tradotte con un unico sostantivo.
    È su questa distinzione, frutto di apposito intervento dell’alllora Card. Ratzinger, in accordo con il Santo Padre Giovanni Paolo II e che istituiva la distinzione tra munus e ministerium, che si basa la teoria secondo la quale Benedetto XVI non ha mai rinunciato. Tale teoria è poi sorretta anche da altri presupposti, tutti spiegati nel libro di Cionci, il quale peraltro si è documentato anche attraverso libri e scritti di diversi giuristi.
    Personalmente ho trovato il libro di Cionci estremamente interessante e ne consiglio la lettura, anche solo a titolo formativo.
    Spero di trovare in vendita anche i testi citati da Cionci nella bibliografia citata nel suo libro.
    La vicenda della sede impedita deve essere approfondita, e soprattutto deve essere affrontata. È di portata deflagrante per la chiesa bergogliana, che non a caso, evita l’argomento.

  2. Mi riferisco al mio precedente commento dove rileggendo ho notato che ho omesso la parola “non” davanti a “decisamente contrastate”. Senza quel non il significato di ciò che volevo affermare cambia completamente. Scusate, grazie e buona Santa Epifania.

  3. Ho studiato Latino alle medie ma ero una capra allora e lo sono a maggior ragione adesso, per cui non mi permetto di fare valutazioni personali sulla Declaratio e confido, di contro, sulle valutazioni espresse da molti e chiaramente minimizzate per non dire decisamente contrastate in specie dal Vaticano stesso. Tantomeno mi fido della traduzione che sembra essere diversa a seconda della lingua in cui è tradotta per il significato attribuito in specie alle parole “munus – ministerium – ministerio”. Mi riferisco a quanto evidenziato sugli errori nella Declaratio di Benedetto XVI da parte di latinisti come: Fra Alexis Bugnolo, Luciano Canfora, Wilfried Stroh, dallo scomunicato ben due volte Don Alessandro Minutella e da quanto scritto dal giornalista e scrittore Andrea Cionci nel suo libro “Codice Ratzinger” e dalla avvocatessa colombiana Stefania Acosta nel suo libro “Benedict XVI: Pope emeritus?”. Forse proprio per i dubbi che questi ed altri hanno evidenziato su quella che appare una rinuncia mai ratificata, un periodo di ben nove anni trascorso in sede impedita, continuando a vestire in bianco, a firmarsi PP, a mantenere il suo stemma e sopratutto a dichiarare durante questo periodo che esiste un solo Papa senza mai dire però il nome, mi fanno credere che siamo testimoni di un avvenimento epocale per la Chiesa e la Cristianità tutta.

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