corriere.ti, 7 dicembre 2022 – A margine degli incontri durante la sua giornata milanese, dopo l’omaggio a Mario Monti all’Università Bocconi, Ursula Von der Leyen ha interrotto brevemente la serie degli appuntamenti ufficiali per rispondere al «Corriere della Sera» su un tema che la preoccupa in modo particolare come Presidente della Commissione Ue: l’apertura, riportata per la prima voglia dal “Foglio”, di stazioni della polizia cinese in molte grandi città europee – inclusa Milano – per sorvegliare e influenzare i residenti cinesi all’estero. Presidente, qual è stata la sua reazione alle rivelazioni sulle stazioni di polizia cinesi nell’Unione Europea? «Sono profondamente preoccupata da queste notizie sulle stazioni di polizia cinese presenti sotto copertura sul territorio dell’Unione. La Commissione Europea condanna qualunque interferenza sul territorio degli Stati membri della Ue. Se si dimostrerà che queste notizie sono veritiere, per noi sarebbe inaccettabile il fatto che un qualunque Paese terzo eserciti qualunque forma di giurisdizione extraterritoriale nel territorio di Stati membri dell’Unione europea senza l’accordo di questi ultimi». Cosa può fare la Ue in proposito? Ci sono dei passi da intraprendere a livello europeo? «Questa è una questione che riguarda la sovranità nazionale e la sicurezza nazionale degli Stati membri. Tuttavia, data la sua importanza, ho chiesto alla Commissaria per gli Affari interni Ylva Johansson di sollevare il tema al prossimo Consiglio dei ministri dell’Interno dell’Unione Europea, che è in programma per domani».
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