Il Fatto Quotidiano 9 novembre 2022 – La Commissione Ue ha adottato la comunicazione di orientamento per la riforma del Patto di stabilità con cui vengono definiti i parametri di finanza pubblica a cui gli stati membri debbono attenersi.
La spesa primaria netta (ovvero la differenza tra incassi e spese di uno stato prima del pagamento degli interessi sul debito, indicatore che per l’Italia è sempre stato in avanzo, ndr) sarà utilizzata come indicatore per definire i percorsi di aggiustamento fiscale e per la sorveglianza dei conti pubblici.
Il nuovo sistema prevede che la Commissione e gli Stati concordino un percorso di aggiustamento dei conti in 4 anni (estendibili a 7) indicando riforme prioritarie e investimenti.
Confermata la possibilità di condizionare l’esborso dei fondi europei al rispetto delle regole di bilancio. Il piano di rientro dovrà essere approvato dal Consiglio europeo che riunisce i capi di governo e la sua applicazione sarà monitorato periodicamente.
La riforma del patto di Stabilità e Crescita pensata dalla Commissione richiederà cambi legislativi ma non modifiche dei Trattati. Non sono proposti in particolare cambi al limite per il deficit pubblico non superiore al 3% del Pil e del debito al 60% del Pil.
«Sostenibilità del debito e crescita vanno di pari passo. Il nostro nuovo Patto di stabilità e crescita si concentrerà su ciò che conta. Abbiamo bisogno di un quadro comune semplice e trasparente e di una più forte titolarità degli Stati membri», scrive su Twitter la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «Questo Patto di stabilità e crescita intelligente produrrà risultati, grazie a maggiori responsabilità e meccanismi di applicazione più forti», evidenzia.
«Vogliamo mettere finalmente sullo stesso piano crescita e stabilità e lavorare efficacemente per raggiungere entrambi». Lo afferma il Commissario all’Economia Paolo Gentiloni in merito alla proposta della Commissione di riforma della governance Ue. «Le proposte che presentiamo oggi mirano a conciliare tre imperativi», «complementari e non contraddittori»: «sostenere la crescita e migliorare la sostenibilità del debito», «rafforzare la titolarità nazionale delle decisioni economiche, politiche fiscali, riforme e investimenti». E «semplificare le nostre regole pur preservando la loro intelligenza».
La revisione del Patto di Stabilità proposta «dovrebbe semplificare le regole di bilancio e concentrarsi sui rischi fiscali», ha spiegato il Commissario Ue. «In definitiva, ciò che conta per la sostenibilità del debito è che gli Stati membri riducano debito pubblico in modo realistico, graduale e sostenuto. Questo è il motivo per cui la Commissione ritiene che dovremmo allontanarci dai requisiti irrealistici imposti dalla regola del ventesimo» (ossia la riduzione ogni anno del ventesimo del debito sopra il 60%).
La proposta della Commissione «aumenterebbe la titolarità nazionale dando maggior margine di manovra agli Stati membri nel proporre piani strutturali di bilancio a medio termine», ha aggiunto Gentiloni.
«Le regole di bilancio dovranno concentrarsi sulla riduzione del debito laddove è elevato, sulla base dei piani degli Stati membri che devono rispettare chiaramente le condizioni Ue. Una volta concordato il piano, il monitoraggio sarà basato su una semplice regola di spesa, mentre misure di applicazione più forti garantiranno la conformità. Gli orientamenti di oggi ci permetteranno di lavorare insieme per ridurre il debito, rafforzare le nostre economie e costruire la base per la nostra prosperità futura e per la stabilità», spiega il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis in merito alla Comunicazione sulla riforma del Patto di Stabilità.
«Guarderemo con attenzione le proposte della Commissione. Queste contengono elementi di aiuto, ma anche un grande spazio per la discussione fra gli Stati membri», dice il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner. Dobbiamo mettere insieme da un lato «un approccio più realistico» e dall’altro il «carattere vincolante di una strada più affidabile per una reale riduzione dei debiti», ha aggiunto Lindner.
Sulla riforma del Patto di stabilità «disponiamo di alcune anticipazioni e posso già immaginare che la proposta della Commissione troverà contrari: alcuni la riterranno come noi eccessivamente ossessiva nei confronti dei Paesi sovraindebitati, altri come i nordici la troveranno lasca. Ci sarà quindi una difficile negoziazione». Lo ha detto il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti rispondendo in audizione alle Commissioni speciali riunite di Camera e Senato. «Il nuovo sentiero di riduzione del deficit programmatico adottato dal Governo assicura il rispetto delle regole di bilancio previste dal Patto di Stabilità e Crescita, comunque oggetto nei prossimi mesi di una revisione a livello europeo».
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