MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Lo scontro tra Stato e Regioni e tra i partiti sul reintegro di 1.878 medici “no vax” cela la paura per l’inchiesta sulla gestione criminale della pandemia”

Cari amici buongiorno. In Italia è esploso uno scontro tra Stato e Regioni, tra i partiti di destra e di sinistra, tra i politici che trasversalmente sono fideisticamente pro-vaccini anti Covid-19 e i politici che sollevano perplessità sulla gestione della pandemia, ovviamente con i giornali e le televisioni che pescano nel torbido per accaparrarsi un po’ più di denaro dalle vendite e dalla pubblicità.
Apparentemente l’oggetto del contendere è il reintegro negli ospedali statali dei medici etichettati e criminalizzati come “no vax”. Ma stando ai dati forniti da Filippo Anelli, Presidente degli Ordini dei Medici (Fnomceo), si tratta di soli 1.878 medici su 103.092 medici, vale a dire l’1,8% del totale.
Queste le parole di Anelli: «Al 31 ottobre erano 4004 i medici e odontoiatri sospesi. Di questi, 3543 i medici, 461 gli odontoiatri e 325 i doppi iscritti. Andando però a vedere l’età dei sospesi, il 47% dei 3543 medici, vale a dire 1665, ha più di 68 anni ed è quindi fuori dal Servizio sanitario nazionale. Gli infermieri da reintegrare sono invece circa 2.600 e 1.194 sono i farmacisti». Quindi, sottraendo 1665 medici in pensione da complessivi 3543 medici sospesi, i medici che effettivamente devono essere reintegrati sono appena 1.878 medici.
In Italia tutto è possibile. Anche uno scontro frontale a livello nazionale per la sorte dell’1,8% dei medici ospedalieri.
Ma è evidente che il vero oggetto del contendere è la valutazione scientifica e giuridica della gestione della pandemia di Covid-19, con le sue ricadute sociali ed economiche, che prospettano in caso di indagini e processi giudiziari una serie di reati di estrema gravità per la violazione di diritti basilari della persona sanciti dalla nostra Costituzione, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, dalla Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite, prospettando delle severe condanne di natura penale e civile di tale portata da provocare un terremoto politico e istituzionale.

Nel suo discorso programmatico alla Camera del 25 ottobre, il neo-Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha preannunciato l’insediamento di una “Commissione d’inchiesta”: «Occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica: lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali, mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori.»
La Meloni ha criticato la gestione della pandemia: «L’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’intero Occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche, ma, nonostante questo, è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Qualcosa decisamente non ha funzionato e, dunque, voglio dire, fin d’ora, che non replicheremo, in nessun caso, quel modello.»
Ma, molto esplicitamente, la Meloni ha assolto i medici e denunciato i politici e i burocrati: «Il Covid è entrato nelle nostre vite quasi tre anni fa e ha portato alla morte di oltre 177 mila persone, in Italia. Se siamo usciti al momento dall’emergenza è soprattutto merito del personale sanitario, della professionalità e dell’abnegazione con le quali ha salvato migliaia di vite umane. A loro, ancora una volta, va la nostra gratitudine.». In un altro passaggio del suo discorso ha detto: «L’informazione corretta, la prevenzione e la responsabilizzazione sono più efficaci della coercizione, in tutti gli ambiti, e l’ascolto dei medici sul campo è più prezioso delle linee guida scritte da qualche burocrate, quando si ha a che fare con pazienti in carne ed ossa. Soprattutto, se si chiede responsabilità ai cittadini, i primi a doverla dimostrare sono coloro che la chiedono.»

Cari amici, pur apprezzando la decisione del nuovo Presidente del Consiglio di fare chiarezza sulla gestione della pandemia di Covid-19, ritengo che sia limitativo indagare su questioni di natura economica, come gli «affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori». Il vero problema non sono i soldi rubati, ma è la vita distrutta di 177 mila persone, la vita devastata di milioni di italiani che hanno perso il lavoro, subito delle lacerazioni familiari, in preda a malattie fisiche e psichiche anche come conseguenza dell’inoculazione forzata di farmaci di terapia genica sperimentale fraudolentemente spacciati per vaccini.
Ma noi siamo fiduciosi. Una crepa si è aperta nel fronte di chi continua ciecamente a sostenere una strategia criminale e suicida. Andiamo avanti. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo.
Buongiorno amici!

Magdi Cristiano Allam
Presidente della Casa della Civiltà

Giovedì 3 novembre 2022

8 commenti su “MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Lo scontro tra Stato e Regioni e tra i partiti sul reintegro di 1.878 medici “no vax” cela la paura per l’inchiesta sulla gestione criminale della pandemia”

  1. Il vero problema non sono i soldi rubati con le mascherine i respiratori i banchi a rotelle, ma i medici inginocchiati alla mangiatoia del potere farmaceutico, potere al quale Tina Anselmi non si prostrò…!

  2. Condivido totalmente la riflessione di Magdi. Coloro che stanno soffiando sul fuoco ed alimentando l’odio non sono medici, sono esseri criminali e corrotti perché mentono sapendo di mentire.
    Io personalmente se dovessero imporre in qualche modo un segno distintivo per i medici reintegrati chiederò espressamente di essere curata da questi ultimi, perché sono certa di trovarmi di fronte persone che non sono al soldo delle case farmaceutiche.

  3. Va benissimo il reintegro dei sanitari sospesi da circa un anno. Ma i loro stipendi letteralmente “rubati” gli verranno restituiti? Ci verranno restituiti i tre o sei mesi di stipendi rubati a noi del personale della scuola che non ci siamo voluti omologare con la mente e col corpo? Credo di no. Il neo presidente del Consiglio ha omaggiato pubblicamente Draghi, il suo precedessore – e Draghi è il principale artefice e responsabile dell’obbligo vaccinale e del correlativo ricatto: o ti vaccini o perdi il posto di lavoro.
    Restituire gli stipendi ai non omologati è una chiara condanna della condotta di Draghi (un primo attore della cupola economica che governa la politica da dietro le quinte), sceso in campo per prendere drastici provvedimenti che i figuranti politici non hanno voluto prendere direttamente per perdere voti, come difatti abbiamo constatato.

  4. Grazie Magdi, per questa tua puntuale analisi che condivido totalmente.
    La cosa che mi preoccupa, dopo due anni di folle e antiscientifica narrazione sul Covid e sui farmaci genici sperimentali anti-Covid chiamati vaccini, è che si continui deliberatamente ad alterare la realtà dei fatti.
    I fatti sono che il Covid è una malattia che ha lo 0,2% di mortalità ed è curabile.
    I fatti sono che non esiste un vaccino contro il virus Sars-Cov2.
    Chiamare una persona che ha scelto di non sperimentare il falso vaccino no vax è un raggiro linguistico.
    Vi ricordate quando iniziarono a chiamare i clandestini profughi per farci accettare l’invasione da parte degli africani? Non scappavano e non scappano dalle guerre, erano e sono clandestini spacciati per profughi.
    E siccome i raggiri linguistici funzionano alla grande, ecco a voi il farmaco genico sperimentale spacciato per vaccino che non immunizza e quindi non è un vaccino.
    Se non esiste il vaccino, non esiste il no vax.
    A meno che non scegliate di continuare a credere alle menzogne dei virologi, dei politici, dei giornalisti che hanno tutti, ripeto tutti, conflitti di interesse con la Pfizer, l’azienda farmaceutica più corrotta e multata del mondo.

    1. Bravissima Marialuisa Bonomo: «Se non esiste il vaccino, non esiste il no-vax». Smontare i raggiri linguistici è sempre più rilevante e cruciale. Recuperare la ragione critica per confutare la narrazione ufficiale è più che mai vitale per riscattarci, salvarci, rinascere.
      Magdi Cristiano Allam

  5. I medici sospesi,ora reintegrati, sono i sassolini nella macchina del potere sanitario e politico abbracciati.
    per questo sono pervicacemente osteggiati e denigrati dai beceri esecutori che paventano come regalo ai disobbedienti non allineati il ripristino di una normale e giusta ripresa lavorativa. Contrariamente per i responsabili dell’inganno sierico si dimostrerebbe le loro colpe pregresse ed ammissione di reati gravissimi di cui speriamo prima o poi debbano rispondere. Sicuramente se non in questa vita,davanti al tribunale di Dio.Se non muiono prima con altre dosi di sieri , che e’ sempre pena troppo leggera per quanto hanno fatto.

  6. Grazie Magdi Cristiano per aver con estrema precisione identificato il reale oggetto del contendere. La paura di una commissione d’inchiesta in grado di arrivare a provare responsabilità, anche penalmente rilevanti, nella gestione della pandemia, è ciò di cui molti hanno paura. Speriamo che il Governo mantenga l’impegno preso.

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